L’obesità è un problema sanitario e sociale significativo, che ha raggiunto negli ultimi anni livelli quasi pandemici. L’Italia è attualmente al terzo posto in Europa per l’alta prevalenza di bambini in sovrappeso, di entrambi i sessi, d’età compresa tra i 6 e gli 11 anni. Gli ultimi dati ufficiali dicono che sono 114.783 i bambini laziali tra i 6 e gli 11 anni obesi o in sovrappeso. In particolare, nel Lazio, circa il 30% dei bambini tra gli 8 e i 14 anni è in sovrappeso, il 15% è obeso. Un vero e proprio campanello d’allarme questo che punta i riflettori su un fenomeno, quello dell’obesità infantile, che sempre più riguarda enti e istituzioni chiamate a intervenire quando, ormai, è troppo tardi. La prevenzione del sovrappeso e dell’obesità in età infantile e adolescenziale rappresenta, pertanto, un obiettivo prioritario della salute dei nostri figli. L’intervento nutrizionale si rende necessario su indicazione del proprio pediatra di riferimento, ma può essere anche scelto dai genitori con finalità educativa e comportamentale, nel momento in cui ci si accorge che il proprio bambino rifiuta alcuni alimenti importanti come frutta, verdura, pesce, carne. In tal caso il nutrizionista avrà il compito di migliorare la dieta del bambino e con buona probabilità anche quella dell’intera famiglia. Inoltre egli sarà da stimolo anche per migliorarne in generale lo stile di vita da sedentario ad attivo.